
La ricerca dell’artista si concentra sul vaso come forma e supporto naturale per sua stessa arte ceramica, ma ne confonde e frastaglia i contorni, aumentando l’oggetto in stratificazioni materiche e annullandolo in fessure e lacerazioni.
Il colore è mutevole, frutto dell’azione sapientemente incontrollata degli elementi: chimici, cinetici, piretici, gassosi.
La tecnica fa largo uso della cottura in riduzione che, da una parte permette al colore originale del metallo, contenuto nei composti chimici dello strato vitreo, di emergere, dall’altro restituisce e lascia cristallizzarsi residui di combustione e fumigazione.
Campi di battaglia, foreste bruciate, cretti di fiumi in secca… questi e non solo i possibili temi ed ispirazioni, coniugati in un richiamo incessante all’azione distruttiva e rigenerante della natura (indagata), del fuoco (domato) e alla insensata spietatezza dell’azione umana sull’umanità ed il creato tutto.



