Contributi di critica d’arte

“Della Regina è curioso delle più disparate qualità e reazioni dei materiali (utilizza il ferro, il legno, la pietra), ma la sia autentica vocazione è quella di plastificatore. Si è formato da sé, attraverso la lunga scuola di esperienza diretta che è la bottega dell’artigiano, dove le mani arrivano ad “ascoltare” i modi di essere della materia e a “pensare”, reagire e progettare in rapporto al linguaggio e alle metamorfosi di essa: la percezione delle caratteristiche delle materie, così segue ma anche suggerisce gli atti manipolativi, le soluzioni, le invenzioni; l’informazione sensoriale è immediatamente interiorizzata e la risposta tattile è ugualmente immediata, in virtù dell’esercizio, dell’abilità, della raffinata sensibilità che le mani raggiungono nel coniugare e nel plasmare insieme lo spazio e la sostanza malleabile. Gli atti dell’artigiano sono sempre solo apparentemente ripetitivi: in realtà, dialogo e confidenza si rinnovano e ogni volta informano, suggeriscono, espandono l’abilità e la capacità interpretativa tanto delle possibilità dei materiali usati e dei percorsi esecutivi, quanto dell’idea come contenuto di un’ispirazione e come memento formale ultimo.”

Giorgio Segato

Agosto 1990

 

“Della Regina è ceramista scultore. Tratta la ceramica sia come materia di produzione utensile e decorativa (piatti, bottiglie, tazze, vaso), sia come campo di ricerca spaziale ed espressiva e di modulazione scultorea. Ha una spiccata sensibilità per la manipolazione della creta, ma sente anche l’esigenza di decorare la forma e di renderla – con segni emblematici o creando campi vibratili di colore – spazio attivo, luogo di accadimento e di percezione di un racconto.”

Giorgio Segato

Agosto 1990

 

“Argentino Della Regina ha anche qualche cosa da dire: attratto dai misteri della vita e dai valori che ne discendono informando la nostra realtà quotidiana, egli indaga sul cosmo, sulle sue origini, sui suoi destini. E questa indagine sfocia nella creazione di oggetti pregni di simbolismo (spirali, sfere, elaborazioni astratte) o stilizzati (colombe), e a volte come creature a sé, altre volte inseriti quale abbellimento o decorazione in vasi, piatti, contenitori.

E’ con questi oggetti che Argentino Della Regina compie quel salto che lo trasforma da artigiano in artista, perché in essi intervengono l’estro creativo e il pensiero: una “poetica” maturata in anni di lavoro, di osservazione, di meditazione. Dalla sua ricerca nascono ancora, accanto agli oggetti in ceramica e maiolica, impreziositi da smalti vetrosi, lustri metallici e madreperlacei, “in sotto vernice” o “a fumo in riduzione” o secondo l’antichissima tecnica raku, altre figura in pietra o in ferro o pitture che riprendono e approfondiscono quella tematica da cui è permeata tutta la sua opera.

L’antica magia che ha affascinato i nostri progenitori, quella magia capace di far scaturire dalla mescolanza di tre elementi fondamentali e primari (terra, acqua, fuoco) il potere dell’uomo sulla materia, la sia capacità di dominarla rendendola al proprio servizio, continua a compiere i suoi incredibili miracoli creativi grazie alla perizia, all’abilità, all’inventiva di un ceramista che ha elevato questo “mestiere” ad un livello inequivocabilmente artistico.”

Umberto Marinello

Agosto 1990

 

“Vorrei far rilevare il riferimento costante dell’autore ai grandi temi della nascita, dell’evoluzione della vita, dell’acqua generatrice di ogni mobilità, che informano la sua intera produzione come omaggio perenne dell’artista della creazione. Le forme che si inviluppano in spirali ad incastro, risuonano al susseguirsi di onde energetiche che fluiscono in spazialità plurime. Ma la peculiarità caratteristica di questi lavori è costituita dalle incredibili colorazioni ottenute con la tecnica dei Lustri Metallici“.

Lia Umberta Biagi